Napoli: piazza Plebiscito

Piazza del Plebiscito è diventata il simbolo del recente rinnovamento di Napoli da quando è stata recuperata alla sua funzione rappresentativa in occasione del G7 (oggi G8, la ricorrente riunione dei paesi più industrializzati del mondo) tenutasi qui nell'autunno 1994. 

La piazza prende il suo nome dal plebiscito del 1860 con cui Napoli e l'intera Italia meridionale ratificarono la propria annessione al Regno dei Savoia. Fino a quel momento la piazza veniva chiamata "Largo di Palazzo" perché si trovava davanti al Palazzo Reale. Costruito nei primi anni del Seicento su progetto di Domenico Fontana per i Vicerè spagnoli, fu ristrutturato e ampliato più volte. Di particolare bellezza il monumentale scalone di accesso al piano nobile, dove è possibile visitare alcuni ambienti del palazzo, tra cui la sala del trono e il teatro di corte.

Ferdinando IV Re di Napoli (e I come Re delle Due Sicilie) fece porre al centro dell'emiciclo colonnato (di fronte al Palazzo Reale) la Basilica dedicata a Francesco di Paola, costruita tra il 1816 e il 1836 su progetto di Pietro Bianchi, è una imitazione del Pantheon romano, a pianta circolare e coperta da una cupola emisferica con lacunari in pietra. L'elemento di maggior valore è senz'altro l'altare maggiore, riccamente intarsiato di marmi, opera del 1751 di Ferdinando Fuga e originariamente posto nella chiesa dei Santi Apostoli, nel centro storico. 

 

       

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